Nascosta tra la natura dell’antico vulcano Amiata si nasconde l’Abbazia San Salvatore.
Un monastero dalla storia antichissima, ricostruito durante i secoli e ancora oggi visitabile.
Le sue origini si fanno risalire al 700 d.C. quando il Re Longobardo Rachis la fece innalzare nel luogo in cui ebbe un’apparizione di Cristo.
Secoli dopo, nel 1035, venne ricostruita secondo lo stile romanico: un’alta e stretta facciata e due campanili. Uno di questi due campanili, in realtà, non venne mai terminato.
Dal X al XII secolo l’Abbazia di San Salvatore era luogo di passaggio di pellegrini in cammino lungo l’antica Via Francigena che porta a Roma.
Oggi possiamo ammirarla nelle sembianze donate dal restauro che avvenne attorno al 1930.
Il vero e proprio capolavoro è nascosto nella parte basse dell’Abbazia.
Si tratta dell’antichissima cripta, una meraviglia per gli occhi grazie allo spettacolo delle 35 colonne e delle loro decorazioni.
La cripta si fa risalire all’epoca della primissima costruzione, quella del 700.
Nell’ala est dell’Abbazia di San Salvatore è invece presento un Museo dell’Arte Sacra in cui vengono custoditi reliquiari in legno dorato e i “tesori dell’Abbazia” tra cui:
L’Abbazia San Salvatore è stata anticamente punto di passaggio per i pellegrini della Via Romea.
Ancora oggi chi intraprende il pellegrinaggio verso Roma può decidere di modificare l’itinerario per una visita al monastero.
Da qui passa infatti una variante della Via Francigena che parte da poco prima di Posta di Ricorsi per giungere fino alla all’abbazia.
Per tornare sulla via principale basterà scendere in direzione Val di Paglia e ricongiungersi poi poco prima di Ponte a Rigo.
A poca distanza dalla struttura sacra è presente l‘area picnic Primo Rifugio, per sostare prima di riprendere la strada.
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